martedì 9 novembre 2010

La "suite" perfetta




E' tutto pronto?
OK. Fate tutto quello che faccio io.
Prima di tutto assicuratevi di essere soli in casa o che nessuno possa disturbarvi, spegnete i cellulari e staccate il telefono fisso, se lo avete.
Indossate le vostre cuffie. Meglio se senza fili... potreste sentire il bisogno di alzarvi in piedi...
Ora prendete il telecomando del lettore, posizionate il pollice sul tasto 6, spegnete le luci e accomodatevi sul divano....

Siete comodi? Io si...
Chiudete gli occhi e pigiate...
.............................................
Lo sentite? Riuscite a sentire quanta solenne malinconia c'è in questa chitarra classica?
Sentite come l'esecutore alterna sapientemente 'legato' e 'staccato' per darvi quella sensazione di amara consapevolezza che le cose non vanno come dovrebbero?
Dark and grey, an English film, the Wednesday Play
We always watch the Queen on Christmas Day
Won't you stay?
Non sempre mi piace Collins al canto, come profondità e intensità, ma qui il suo intro è perfetto, tanto da far venire qualche brivido lungo la schiena.

Ma 'Blood on the Rooftops' è l'introduzione a qualcosa di più mistico e sorprendente. Qualcosa che, nonostante il nuovo orientamento già più leggero dei Genesis, è destinato a rimanere nella memoria, perchè apre una delle suite del prog rock a me più care.

Dalle prime note della chitarra classica di Hackett, fino al fade out di 'Afterglow' entro in una specie di trance musicale e GUAI a chi dovesse avere la sventura di interrompermi (se vi riesce!).

A me succede così solo per questa suite e tre doppi album concept (in ordine di apparizione): Quadrophenia, The Lamb Lies Down on Broadway e The Wall: o sono nella condizione di ascoltarli per intero oppure non li metto per niente nel lettore!

Anche a livello interpretativo Phil è piuttosto ispirato e passa da una prima fase di paziente rassegnazione ad una di sconfortata rassegnazione:
So let's skip the news boy (I'll go make that tea)
Blood on the rooftops (too much for me)
When old Mother Goose stops - they're out for 23
Then the rain at Lords stopped play
Seems Helen of Troy has found a new face again.
Non c'entrava 'fucking' nella strofa, fra 'that' e 'tea', ma il tono di voce di Phil fa intendere che ci starebbe bene! Non vi sembra?

A conclusione di questa splendida ballad, mentre sfuma la chitarra, salgono le tastiere di Banks, con quell'arpeggio cupo e quel mellotron che simula un coro di voci femminili che ti fa accapponare la pelle.
(L'aveva già fatto in 'Entangled'. Era già riuscito a comprimere le mie corde vocali nell'ultimo acuto prima dei due secondi che anticipano l'attacco scrosciante di 'Squonk').

Non meraviglia che il brano si intitoli 'Unquiet slumbers for the sleepers', cioè "sonni inquieti per i dormienti": quei cori richiamano alla memoria il canto delle sirene o l' 'isola dei morti' di Boecklin, il dipinto tanto caro a Hitler.

Ma poi una rullata leggera sale ed è tutto un improvviso sfavillare di luci e colori, il sonno inquieto si placa e il risveglio è tutto un fulgore, con la chitarra di Steve che 'grida' sul giro di basso di Mike, con Phil che sostiene il brano a modo suo, con quella ritmica precisa e quei fill sui tom che sottolineano il riff di basso e Banks che accenta sul piano i passaggi di fase.
Sembra di vedere gente serena, la luce del sole che fa brillare ogni cosa!
Ma come ogni cosa bella... finisce subito e lo scandire del ritmo, così preciso, così cadenzato, ci fa comprendere che stiamo tornando in uno stato di disperazione che sembra senza uscita. E qui l'assolo di Banks è stupendo nel suo isterismo, sostenuto dalle chitarre che danno solennità....

Cinque colpi sui tom aprono 'Afterglow', un'altra ballad di struttura semplice, ma dotata di un tale pathos che è impossibile rimanere indifferenti.
Anche in questo brano Phil produce una splendida interpretazione con la sua partenza pacata e il crescendo di intensità che porta all'ultima indescrivibile emozione:
I miss you more!
Qui lo stacco di Phil è incisivo e devastante, accompagna la disperata solitudine che esterna nel canto con uno scroscio di piatti e rullante e poi ci accompagna sul fade out malinconico.

Avrete notato che non ho inserito links. Eccoveli..tutti e quattro di seguito. Fate in modo di non staccare fra l'uno e l'altro. O si ascolta così o niente... siete d'accordo? :-)







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