Riprendendo le teorie di Meyer, sostiene Philip Ball nel suo trattato L'Istinto Musicale, libro che io considero una sorta di Bibbia, che l'ascoltatore musicalmente raffinato è colui che è spinto alla ricerca di nuove sonorità e differenti modi di fare musica, quasi come se fosse un'esigenza non dello spirito, ma della carne.
Gli altri, che chiama 'ascoltatori sprovveduti', sono coloro che ambiscono ad ascoltare sempre le stesse cose, magari in sottofondo alla radio, ed altro non sono che meri utilizzatori distratti della sublime arte.
Non sono del tutto daccordo con lui, ma prendendo spunto da questa considerazione e trascurando coloro che ascoltano soltanto ciò che viene loro proposto dalle radio, sono solito dividere gli appassionati di musica in tre grandi categorie: pigri, entusiasti e dinamici.
PIGRO è colui che si àncora indissolubilmente ad un genere musicale e, per estremo, ad un ristretto numero di artisti (Mi è sembrato di sentire un GenesisPinkFloydKingCrimsonYesGentleGiant in sottofondo, o simili, per altri generi musicali) e non vi si distacca per alcun motivo: perchè è molto più comodo e meno impegnativo ascoltare qualcosa di familiare ed assimilato, piuttosto che avventurarsi in ambiti differenti.
Quando il PIGRO viene a contatto con qualcosa di nuovo, di solito lo pone a confronto con i suoi miti che, avendo ormai metabolizzato nel tempo, diventano un termine di paragone troppo elevato e quindi impossibili da raggiungere. Divengono cavillosi nel rintracciare derivazioni e similitudini con i grandi del passato ("questa somiglia a...", "questo ritmo l'hanno preso da...", "eh, ma qua imitano smaccatamente a...", e così via), un seppur minimo difetto che possa mettere questi "poveracci" alla berlina. A questo punto il nuovo diventa trascurabile, possono tornare tranquillamente nelle confortevoli braccia delle loro certezze consuetudinarie e il cerchio si chiude.
ENTUSIASTA è l'esatto opposto. Nella spasmodica ricerca di qualcosa da ascoltare è propenso a giudicare positivamente qualsiasi cosa che abbia una pallida verosimiglianza con gli stilemi che gli sono propri (che spesso spaziano notevolmente fra i generi, fortunatamente).
Così non importa se la composizione è macchinosa, inutilmente complessa (lo stesso Ball asserisce che "più complesso non significa migliore"), scarsamente melodiosa o magari per niente ispirata. L'importante è che suoni come altri milioni di esempi identici e che lui possa goderne a piene orecchie, perchè andrà a far parte della sua immensa collezione di inutili cloni, ascoltati una volta e mai più.
Per questo tipo di ascoltatore è importante dimostrare a se stesso ed agli altri di conoscere il maggior numero di nomi possibili, indipendentemente dal loro valore artistico, perchè questo lo fa sentire più sicuro.
Lo so perchè ci sono passato... quando mi dicevano: "Conosci x?" e non era fra i nomi che affollavano la mia memoria musicale andavo in panico da prestazione!
Per questo tipo di ascoltatore è importante dimostrare a se stesso ed agli altri di conoscere il maggior numero di nomi possibili, indipendentemente dal loro valore artistico, perchè questo lo fa sentire più sicuro.
Lo so perchè ci sono passato... quando mi dicevano: "Conosci x?" e non era fra i nomi che affollavano la mia memoria musicale andavo in panico da prestazione!
Ascolto molta musica di svariati generi e pur riconoscendo che non c'è moltissimo di nuovo in giro, tento di liberare la mente dai comportamenti pigro e entusiasta, che pure hanno albergato nella mia evoluzione musicale, e provo a comprendere se ciò che sto ascoltando giunge dritto al mio cuore e mi emoziona o mi lascia più o meno indifferente. Nel primo caso merita ulteriore attenzione e spesso mi riempie di gioia, nel secondo, in genere, provo ad analizzare perchè non mi ha convinto, specie se altri lo hanno gradito (talvolta però sono gli entusiasti, pertanto non sono affidabili).
Talvolta mi ritrovo a pensare che se non mi fossi spogliato della veste spocchiosa del pigro non avrei conosciuto e approfondito tanti musicisti che sono venuti fuori a partire dagli anni '90 e avrei perso tantissime good vibrations.
E sono contento di non essere caduto nella trappola dell'entusiasta, cosicché la mia collezione musicale è piuttosto contenuta, ma ricca di tanta buona musica che ancora oggi mi emoziona all'ascolto.
Non mi considero un "amante della musica" come lo intende Ball, perchè la mia curiosità si ferma ad alcuni generi musicali (d'elite, è vero, ma è così) e poco spazio trovano sia la Classica che le musiche orientali tipo Gamelan indonesiano o quella proveniente dall'Africa subsahariana (o Nera che dir si voglia), avendo goduto parzialmente di quest'ultima solo quando Yossou N'Dour ne ha dato un taglio più occidentale con il suo album The Guide (Wommat) o quando il grande Stewart Copeland l'ha proposta miscelata al suo sound nel mirabile The Rhythmatist.
E sono contento di non essere caduto nella trappola dell'entusiasta, cosicché la mia collezione musicale è piuttosto contenuta, ma ricca di tanta buona musica che ancora oggi mi emoziona all'ascolto.
Non mi considero un "amante della musica" come lo intende Ball, perchè la mia curiosità si ferma ad alcuni generi musicali (d'elite, è vero, ma è così) e poco spazio trovano sia la Classica che le musiche orientali tipo Gamelan indonesiano o quella proveniente dall'Africa subsahariana (o Nera che dir si voglia), avendo goduto parzialmente di quest'ultima solo quando Yossou N'Dour ne ha dato un taglio più occidentale con il suo album The Guide (Wommat) o quando il grande Stewart Copeland l'ha proposta miscelata al suo sound nel mirabile The Rhythmatist.
Sono tuttavia convinto, dopo 55 anni di ascolto continuo, che in qualche garage o sottoscala di chissà quale paese del mondo, ci sia un gruppo di ragazzi genialoidi che sta creando la musica di domani, che probabilmente romperà nuovamente gli schemi e si ergerà ad esempio per tutti coloro che verranno dopo.Quando saranno pronti, se sarò ancora in vita, visto che la Musica è la mia vita, sarò qui ad attenderli!
Oops... Mi sono appena accorto di non avervi proposto alcun ascolto in questo post. Rimendio subito!
Stewart Copeland non è più un "ragazzo", ma sul "genialoide" mi soffermerei parecchio!
E' un altro dei musicisti, che ho incontrato musicalmente nella mia vita, per i quali nutro una stima smisurata!
E quest'altro, sempre ultracinquantenne (è del 1961)...
Mentre Copeland (inglese di adozione e americano di nascita) fa parte del "circuito prog", Eivind Aarset (norvegese) gravita nel jazz, essendo discepolo e collaboratore di Nils Petter Molvaer.
In entrambi i casi è possibile ascoltare qualcosa seppur non completamente nuovo, almeno diverso, ricchi come sono di innumerevoli contaminazioni: il primo attinge dalle musiche africane e orientali e le miscela in qualche modo (notevole, direi!) con la musica occidentale, il secondo da tutto quello che gli capita a tiro, introducendo persino le tecniche di tricks e scatch più familiari ai dj che non ai musicisti veri e propri, creando atmosfere particolarissime.
E voi? In tutto questo tempo sono riuscito a stimolarvi ad individuare i vostri TPA albums ? Spero di si!
I Link alle parti precedenti:
Sesta Parte: http://proglessons.blogspot.it/2014/11/turning-point-albums-sesta-parte.html
Alla prossima... chissà cosa mi verrà in mente!
Alla prossima... chissà cosa mi verrà in mente!