Ciao a chi mi legge!
Questo post è dedicato a tutti coloro che hanno condiviso e condividono con me questo splendido evento annuale che può riassumersi in tre parole: musica, libertà e amicizia.
Questo post è dedicato a tutti coloro che hanno condiviso e condividono con me questo splendido evento annuale che può riassumersi in tre parole: musica, libertà e amicizia.
Da qualsiasi punto del mondo si parta, per raggiungere Veruno (NO) occorre attraversare boschi fitti di alberi e strade più o meno asfaltate.
Sono ormai più di quattro anni (e cinque edizioni del Prog Fest) che la raggiungo, più volte all'anno, ed ogni volta mi sembra di entrare in un mondo diverso, quasi incantato.
Io non so cosa provò Eddie Valiant, in Chi ha incastrato Roger Rabbit, attraversando il tunnel per recarsi a Cartoonia, quando vide lo scenario cambiare repentinamente, rivelando un mondo di colori, gioia e spensieratezza, ma credo di essergli molto vicino!
Sono ormai più di quattro anni (e cinque edizioni del Prog Fest) che la raggiungo, più volte all'anno, ed ogni volta mi sembra di entrare in un mondo diverso, quasi incantato.
Io non so cosa provò Eddie Valiant, in Chi ha incastrato Roger Rabbit, attraversando il tunnel per recarsi a Cartoonia, quando vide lo scenario cambiare repentinamente, rivelando un mondo di colori, gioia e spensieratezza, ma credo di essergli molto vicino!
Non ci è dato di sapere quanto sia spensierata la popolazione di questa piccola cittadina, che non ha neanche uno sportello Bancomat per i prelievi di contante, ma sicuramente è estremamente socievole, empatica ed ha un innata predisposizone all'ospitalità!
Predisposizione che peraltro sperimento di persona da tre anni ormai e mi sento sempre in debito verso le splendide persone che si prodigano per me, e quest'anno anche per mio fratello, che mi ha reso felicissimo condividendo con me (e con il mio amico che mi ha fatto conoscere la manifestazione) questa esperienza.
Dopo le centinaia di mani strette, le presentazioni e gli slanci affettivi nei miei confronti da parte dello staff organizzativo, dei musicisti che si esibiscono o che intervengono come spettatori e gli avventori che vi partecipano, immagino che abbia compreso perchè sono tanto legato a questa manifestazione e a queste persone!
Veruno è definita Città della Musica per via della sua filarmonica ormai centenaria, e il 2 Days Prog+1 (si chiama così perchè in origine era organizzato su due giorni e ora su tre) è inserito nel contesto del Settembre musicale Verunese, che comprende questo evento di musica rock, un evento di musica jazz e uno di musica classica.
Per quanto mi riproponga sempre di partecipare a tutti e tre, per un motivo o per un altro non vi sono mai riuscito ... ma al 2 Days Prog+1 non rinuncio mai!
Tutti gli eventi sono rigorosamente gratuiti e questo è un altro punto a favore di questa splendida iniziativa che non trova eguali in nessuna parte del mondo!
L'aria che si respira in questo piccolo centro, nel periodo del festival, è incredibilmente festosa, romantica e soprattuto si ha la sensazione di essere completamente liberi e sempre a contatto con la natura, la musica e la gente.
Ci si incontra tutti, musicisti, organizzatori e appassionati, scambiandosi sorrisi, offrendosi l'uno con l'altro una bibita (in generale birra!), discutendo amabilmente di musica, scartabellando allegramente fra i CD, i DVD e le decine di bancarelle che offrono di tutto, sempre in tema musicale!
I musicisti, che poi si avvicenderanno sul palco, sembrano sentire questa atmosfera particolarissima ed appaiono rilassati e disponibili, non si tirano mai indietro, sia per le foto e gli autografi che per vivere qualche momento conviviale. L'anno scorso i Three Friends (emuli degli originali Gentle Giant) parteciparono con noi ad una scorpacciata di carbonara gentilmente preparata ed offerta da Massimo Dolce, chitarrista/compositore dei Gran Turismo Veloce! Fu una splendida nottata piena di gioia e divertimento!
E' meraviglioso respirare a pieni polmoni questa atmosfera quasi surreale!
Proprio per questo, nei tre giorni della manifestazione, la piccola Veruno diventa la grande Veroodstock! Nome che ho inventato l'anno scorso e da allora entrato nel lessico dei progsters!
Ma veniamo alle mie impressioni sulle bands che si sono avvicendate sul palco, rigorosamente in ordine di apparizione:
1° Giorno
FEM (Forza Elettro Motrice)
E' una band che seguo da tempo ed ho visto già varie volte LIVE.
Il loro album Sulla Bolla di Sapone, uscito quest'anno per la Altrock ha riscosso buone critiche.
In effetti il loro sound è fresco e ricco di contaminazioni che spaziano dal RPI del Banco del Mutuo Soccorso a qualche venatura jazzrock di buona fattura, usano strumenti poco frequenti nel genere (come il trombone) e mostrano una buona originalità.
Rispetto alle prime esibizioni il gruppo, che ha alcuni nuovi innesti, si è amalgamato ed è cresciuto, la performance è più fluida e questo ha migliorato la musicalità dei brani LIVE.
Il timbro di voce del cantante Massimo Sabbatini permane alle mie orecchie poco congeniale (ma ritengo che sia un mio problema), però è intonato, non stecca mai dal vivo (cosa frequente, specie fra i giovani cantanti) e la sua naturale comunicatività gli dà una marcia in più.
Franck Carducci and Band
Nella migliore tradizione olandese/francese la band è molto teatrale, il leader istrionico e comunicativo e i musicisiti sono di grande esperienza e perizia tecnica.
La loro musica non segue propriamente i dettami del Progressive, imperniata com'è su riff blueseggianti e linee melodiche accattivanti, ma tramsette una buona carica e i musicisti sanno fare grande spettacolo!
Nel brano 'Alice's Eerie Dream' la cantante si è trasformata in una specie di Alice di Carroll in abiti succinti, suscitando sorpresa ed ammirazione nel pubblico (specie maschile!)
Martin Turner plays Wishbone Ash
A mio modo di vedere la nota dolente di tutto il festival.
Noiosi, banali, ripetitivi e poco interessanti.
Ammetto di non conoscere i Wishbone Ash e mi hanno riferito che i brani proposti erano, in fondo, i punti più bassi della loro discografia.
Tutti gli eventi sono rigorosamente gratuiti e questo è un altro punto a favore di questa splendida iniziativa che non trova eguali in nessuna parte del mondo!
L'aria che si respira in questo piccolo centro, nel periodo del festival, è incredibilmente festosa, romantica e soprattuto si ha la sensazione di essere completamente liberi e sempre a contatto con la natura, la musica e la gente.
Ci si incontra tutti, musicisti, organizzatori e appassionati, scambiandosi sorrisi, offrendosi l'uno con l'altro una bibita (in generale birra!), discutendo amabilmente di musica, scartabellando allegramente fra i CD, i DVD e le decine di bancarelle che offrono di tutto, sempre in tema musicale!
I musicisti, che poi si avvicenderanno sul palco, sembrano sentire questa atmosfera particolarissima ed appaiono rilassati e disponibili, non si tirano mai indietro, sia per le foto e gli autografi che per vivere qualche momento conviviale. L'anno scorso i Three Friends (emuli degli originali Gentle Giant) parteciparono con noi ad una scorpacciata di carbonara gentilmente preparata ed offerta da Massimo Dolce, chitarrista/compositore dei Gran Turismo Veloce! Fu una splendida nottata piena di gioia e divertimento!
E' meraviglioso respirare a pieni polmoni questa atmosfera quasi surreale!
Proprio per questo, nei tre giorni della manifestazione, la piccola Veruno diventa la grande Veroodstock! Nome che ho inventato l'anno scorso e da allora entrato nel lessico dei progsters!
Ma veniamo alle mie impressioni sulle bands che si sono avvicendate sul palco, rigorosamente in ordine di apparizione:
1° Giorno
FEM (Forza Elettro Motrice)
E' una band che seguo da tempo ed ho visto già varie volte LIVE.
Il loro album Sulla Bolla di Sapone, uscito quest'anno per la Altrock ha riscosso buone critiche.
In effetti il loro sound è fresco e ricco di contaminazioni che spaziano dal RPI del Banco del Mutuo Soccorso a qualche venatura jazzrock di buona fattura, usano strumenti poco frequenti nel genere (come il trombone) e mostrano una buona originalità.
Rispetto alle prime esibizioni il gruppo, che ha alcuni nuovi innesti, si è amalgamato ed è cresciuto, la performance è più fluida e questo ha migliorato la musicalità dei brani LIVE.
Il timbro di voce del cantante Massimo Sabbatini permane alle mie orecchie poco congeniale (ma ritengo che sia un mio problema), però è intonato, non stecca mai dal vivo (cosa frequente, specie fra i giovani cantanti) e la sua naturale comunicatività gli dà una marcia in più.
Franck Carducci and Band
Nella migliore tradizione olandese/francese la band è molto teatrale, il leader istrionico e comunicativo e i musicisiti sono di grande esperienza e perizia tecnica.
La loro musica non segue propriamente i dettami del Progressive, imperniata com'è su riff blueseggianti e linee melodiche accattivanti, ma tramsette una buona carica e i musicisti sanno fare grande spettacolo!
Nel brano 'Alice's Eerie Dream' la cantante si è trasformata in una specie di Alice di Carroll in abiti succinti, suscitando sorpresa ed ammirazione nel pubblico (specie maschile!)
Martin Turner plays Wishbone Ash
Noiosi, banali, ripetitivi e poco interessanti.
Ammetto di non conoscere i Wishbone Ash e mi hanno riferito che i brani proposti erano, in fondo, i punti più bassi della loro discografia.
Focus
Qui è stato il contrario.
Conoscevo poco della loro discografia, e non ero convinto che mi avrebbero impressionato, invece sono rimasto sorpreso dall'impatto del muro di suono che ci ha investito. Bella performance, ottima musica e bravi musicisti!
Thijs Van Leer, istrionico leader e membro fondatore della band, ci ha regalato alcuni momenti di alta classe musicale, miscelando il suo yodelling con splendidi virtuosismi alle tastiere e al flauto e con un ottimo lavoro del suo bravissimo chitarrista.
Sempre secondo la mia opinione, leggermente troppo dilatati i momenti solistici verso il finale, reminescenze del modo di fare spettacolo negli anni '70 e non più attuale.
2° Giorno
Kingcrow
Non si può dire che sia una band emergente, visto che ha 5 album al suo attivo, l'ultimo In Crescendo è uscito nel 2013.
Il gruppo, di origine romana, suona un progmetal piuttosto affine agli ultimi Porcupine Tree, ma anche ai Riveside, con ottime linee melodiche innestate su un'ossatura musicale piuttosto heavy.
Sicuramente interessanti, credo che meritino un approfondimento!
Overhead
Interessante anche questa band finlandese dai brani lunghi e variegati, di ispirazione talvolta pinkfloydiana, talaltra crimsoniana.
Lievemente didascalici, un pò orientati più alla forma che al contenuto, ma si sa... provengono da climi freddi!
Hanno al loro attivo 4 album, l'ultimo dei quali nel 2012, ma hanno proposto anche un unreleased che sarà sul loro prossimo album.
Spock's Beard
Devo essere sincero... non mi aspettavo niente di buono dalla loro performance, visto che gli ultimi due album non mi sono piaciuti granchè, ma la band americana ha tirato fuori una playlist di grande valore, spaziando su tutta la loro discografia e tirando fuori brani da The Light, The Kindness of Strangers, Snow, Feel Euphoria e i nuovi album.
Ted Leonard ha mostrato di avere un timbro di voce molto vicino a quello di Neal Morse, ma non la sua estensione vocale, cedendo sugli acuti.
Troppo gigioni nelle loro movenze sul palco, in questo tipicamente americani, ma preziosamente supportati dalla splendida chitarra di Alan Morse e dalle tastiere di Ryo Okumoto. Qualche imprecisione di troppo, che non credo di aver colto solo io. Jim Keegan impeccabile e preciso... ma non ha il talento e la sensibilità di Nick D'Virgilo.
Änglagård
Sogno, estasi, immaginazione che sfugge al controllo, stile, fascino, solennità, ritmo, paure ancestrali e echi di mondi lontani!
Queste sono le sensazioni che ho provato ascoltando questa grande band che giunge dalla Svezia.
Avrebbero dovuto suonare prima degli Spock's, ma per problemi organizzativi hanno invertito i turni... e forse è stato meglio così, perchè la notte è stata loro amica e complice... ed ha contribuito a creare un'atmosfera densa e a tratti surreale, sulle note di questo fantastico quintetto che usa soltanto strumenti analogici, nulla di computerizzato.
Come ho avuto già modo di dire in altra sede, non è musica per ascoltatori frettolosi e distratti. E' Musica Classica Attuale, non me ne vogliano gli spocchiosi!
Sicuramente non per tutti, ma una grande gioia per le orecchie, il cuore e la testa di chi riesce ad apprezzarli!
3° Giorno
Barock Project
Grande giovane band italiana (3 album all'attivo) dal "tiro" eccezionale e dotata di notevole intensità espressiva.
Hanno aperto l'assonnata terza sessione (potrete ben immaginare che non si dorme granchè a Veroodstock!...) scaldando immediatamente il pubblico con le rampanti tastiere di Luca Zabbini, anima virtuosa e compositore principale della band.
Avevo avuto già la fortuna di ascoltarli LIVE a Milano quando presentarono il loro ultimo lavoro Coffee in Neukolln e ne ero rimasto impressionato già allora.
Al termine dell'esibizione qualcuno scherzando ha detto che tutto sommato il terzo giorno poteva anche terminare lì, tanta è stata la carica emotiva che hanno trasmesso questi giovani musicisti!
IO Earth
Seconda splendida presenza femminile sul palco di Veruno (chi ha detto che nel prog ce ne sono poche?), questa volta in abito da vestale.
Il timbro di voce di Linda Odinsen ricorda quello di Heather Findlay e la band ha un sound a metà fra Mostly Autumn e Curved Air, ma con interventi più heavy, principalmente orientati a mettere in luce le buone qualità del chitarrista.
Musica di buona fattura ma che non lascia un segno permanente.
Leprous
I "lebbrosi" norvegesi suonano un progmetal piuttosto estremo ed hanno suscitato emozioni contrastanti tra il pubblico.
C'è chi li ha apprezzati immediatamente e chi li ha demoliti senza ritegno.
Personalmente li ho trovati musicalmente abbastanza interessanti, anche se i loro eccessi me li rendono un pò invisi.
Quello che non riesco ad apprezzare è il modo di cantare, altalenante fra un falsetto urlato e il growl, entrambi piuttosto ostici per i miei canoni musicali.
Da rilevare che i brani più recenti, dove il sound si è spostato verso un prog più melodico (come hanno fatto anche gli Opeth a partire da Heritage) presentano una maggiore intensità emotiva.
PFM - Premiata Forneria Marconi
La band che, insieme con il Banco Del Mutuo Soccorso, ha gettato le basi dei canoni stilistici dell'RPI non necessita di presentazioni.
Sulla scena ormai da 35 anni ha riempito le nostre vite di splendide melodie, accattivanti ritmiche e testi taglienti ed efficaci.
Quando sono saliti sul palco abbiamo notato gli inevitabili segni dell'età su ciascuno di loro, ma appena hanno preso a suonare, così ricchi di energia e passione inalterata, siamo tornati tutti indietro nel tempo e ci sono sembrati improvvisamente di nuovo giovani, forse merito anche del funambolico Franz Di Cioccio, mai fermo un momento.
La playlist ha attinto brani da una buona fetta della loro immensa discografia, passando per 'Impressioni di Settembre', 'Il Banchetto' e giungendo a brani dall'ultimo lavoro PFM in Classic. L'encore, degno finale di una splendida 3 giorni di musica, è stata la sempreverde 'Celebration', dove tutti abbiamo incominciato a saltare e ballare, compatibilmente con lo spazio disponibile, visto che la piazzetta era gremita in ogni ordine di posto.
Peccato non poter rivedere nulla della loro esibizione nel consueto DVD di Ver1 Musica a causa di una (per me) incomprensibile riserva sulla liberatoria. Unica nota stonata di una band che riesce ancora ad emozionare.
Il 2 Days Prog+1, nel breve periodo di sei edizioni ha catturato l'attenzione di tutto il mondo, è seguito dal Giappone, dove c'è una folta schiera di amanti del RPI (Rock Progressivo Italiano), dagli USA e da tutta l'Europa.
Come qualcuno ebbe a dire qualche tempo fa, è una delle rarissime isole felici in un mare di colpi bassi, sotterfugi e scortesie, sempre presenti in questi ambiti.
Con la collaborazione delle istituzioni e principalmente con la benevolenza degli sponsor, sempre pronti a gettare il cuore oltre l'ostacolo anche in tempi bui come questi, il 2 Days Prog+1 è una perla di rara bellezza, un appuntamento al quale non si può rinunciare!
Anche perchè, attraverso i social network, TUTTI noi appassionati contribuiamo alla sua diffusione ed alla buona riuscita della manifestazione.
Ci sentiamo così tanto partecipi che, a distanza di meno di una settimana dalla fine del festival, stiamo già dando, all'organizzatore Alberto Temporelli (cui vanno sempre i nostri infiniti ringraziamenti per la dedizione e la passione che mette ogni volta), indicazioni e suggerimenti (forse anche sognando un pò!) per le band che vorremmo vedere calcare il palco nel 2015!
Se questo non è amore spiegatemi cos'è!
Qui è stato il contrario.
Conoscevo poco della loro discografia, e non ero convinto che mi avrebbero impressionato, invece sono rimasto sorpreso dall'impatto del muro di suono che ci ha investito. Bella performance, ottima musica e bravi musicisti!
Thijs Van Leer, istrionico leader e membro fondatore della band, ci ha regalato alcuni momenti di alta classe musicale, miscelando il suo yodelling con splendidi virtuosismi alle tastiere e al flauto e con un ottimo lavoro del suo bravissimo chitarrista.
Sempre secondo la mia opinione, leggermente troppo dilatati i momenti solistici verso il finale, reminescenze del modo di fare spettacolo negli anni '70 e non più attuale.
2° Giorno
Kingcrow
Il gruppo, di origine romana, suona un progmetal piuttosto affine agli ultimi Porcupine Tree, ma anche ai Riveside, con ottime linee melodiche innestate su un'ossatura musicale piuttosto heavy.
Sicuramente interessanti, credo che meritino un approfondimento!
Overhead
Interessante anche questa band finlandese dai brani lunghi e variegati, di ispirazione talvolta pinkfloydiana, talaltra crimsoniana.
Lievemente didascalici, un pò orientati più alla forma che al contenuto, ma si sa... provengono da climi freddi!
Hanno al loro attivo 4 album, l'ultimo dei quali nel 2012, ma hanno proposto anche un unreleased che sarà sul loro prossimo album.
Spock's Beard
Devo essere sincero... non mi aspettavo niente di buono dalla loro performance, visto che gli ultimi due album non mi sono piaciuti granchè, ma la band americana ha tirato fuori una playlist di grande valore, spaziando su tutta la loro discografia e tirando fuori brani da The Light, The Kindness of Strangers, Snow, Feel Euphoria e i nuovi album.
Ted Leonard ha mostrato di avere un timbro di voce molto vicino a quello di Neal Morse, ma non la sua estensione vocale, cedendo sugli acuti.
Troppo gigioni nelle loro movenze sul palco, in questo tipicamente americani, ma preziosamente supportati dalla splendida chitarra di Alan Morse e dalle tastiere di Ryo Okumoto. Qualche imprecisione di troppo, che non credo di aver colto solo io. Jim Keegan impeccabile e preciso... ma non ha il talento e la sensibilità di Nick D'Virgilo.
Änglagård
Sogno, estasi, immaginazione che sfugge al controllo, stile, fascino, solennità, ritmo, paure ancestrali e echi di mondi lontani!
Queste sono le sensazioni che ho provato ascoltando questa grande band che giunge dalla Svezia.
Avrebbero dovuto suonare prima degli Spock's, ma per problemi organizzativi hanno invertito i turni... e forse è stato meglio così, perchè la notte è stata loro amica e complice... ed ha contribuito a creare un'atmosfera densa e a tratti surreale, sulle note di questo fantastico quintetto che usa soltanto strumenti analogici, nulla di computerizzato.
Come ho avuto già modo di dire in altra sede, non è musica per ascoltatori frettolosi e distratti. E' Musica Classica Attuale, non me ne vogliano gli spocchiosi!
Sicuramente non per tutti, ma una grande gioia per le orecchie, il cuore e la testa di chi riesce ad apprezzarli!
3° Giorno
Barock Project
Grande giovane band italiana (3 album all'attivo) dal "tiro" eccezionale e dotata di notevole intensità espressiva.
Hanno aperto l'assonnata terza sessione (potrete ben immaginare che non si dorme granchè a Veroodstock!...) scaldando immediatamente il pubblico con le rampanti tastiere di Luca Zabbini, anima virtuosa e compositore principale della band.
Avevo avuto già la fortuna di ascoltarli LIVE a Milano quando presentarono il loro ultimo lavoro Coffee in Neukolln e ne ero rimasto impressionato già allora.
Al termine dell'esibizione qualcuno scherzando ha detto che tutto sommato il terzo giorno poteva anche terminare lì, tanta è stata la carica emotiva che hanno trasmesso questi giovani musicisti!
IO Earth
Seconda splendida presenza femminile sul palco di Veruno (chi ha detto che nel prog ce ne sono poche?), questa volta in abito da vestale.
Il timbro di voce di Linda Odinsen ricorda quello di Heather Findlay e la band ha un sound a metà fra Mostly Autumn e Curved Air, ma con interventi più heavy, principalmente orientati a mettere in luce le buone qualità del chitarrista.
Musica di buona fattura ma che non lascia un segno permanente.
Leprous
I "lebbrosi" norvegesi suonano un progmetal piuttosto estremo ed hanno suscitato emozioni contrastanti tra il pubblico.
C'è chi li ha apprezzati immediatamente e chi li ha demoliti senza ritegno.
Personalmente li ho trovati musicalmente abbastanza interessanti, anche se i loro eccessi me li rendono un pò invisi.
Quello che non riesco ad apprezzare è il modo di cantare, altalenante fra un falsetto urlato e il growl, entrambi piuttosto ostici per i miei canoni musicali.
Da rilevare che i brani più recenti, dove il sound si è spostato verso un prog più melodico (come hanno fatto anche gli Opeth a partire da Heritage) presentano una maggiore intensità emotiva.
PFM - Premiata Forneria Marconi
La band che, insieme con il Banco Del Mutuo Soccorso, ha gettato le basi dei canoni stilistici dell'RPI non necessita di presentazioni.
Sulla scena ormai da 35 anni ha riempito le nostre vite di splendide melodie, accattivanti ritmiche e testi taglienti ed efficaci.
Quando sono saliti sul palco abbiamo notato gli inevitabili segni dell'età su ciascuno di loro, ma appena hanno preso a suonare, così ricchi di energia e passione inalterata, siamo tornati tutti indietro nel tempo e ci sono sembrati improvvisamente di nuovo giovani, forse merito anche del funambolico Franz Di Cioccio, mai fermo un momento.
La playlist ha attinto brani da una buona fetta della loro immensa discografia, passando per 'Impressioni di Settembre', 'Il Banchetto' e giungendo a brani dall'ultimo lavoro PFM in Classic. L'encore, degno finale di una splendida 3 giorni di musica, è stata la sempreverde 'Celebration', dove tutti abbiamo incominciato a saltare e ballare, compatibilmente con lo spazio disponibile, visto che la piazzetta era gremita in ogni ordine di posto.
Peccato non poter rivedere nulla della loro esibizione nel consueto DVD di Ver1 Musica a causa di una (per me) incomprensibile riserva sulla liberatoria. Unica nota stonata di una band che riesce ancora ad emozionare.
Il 2 Days Prog+1, nel breve periodo di sei edizioni ha catturato l'attenzione di tutto il mondo, è seguito dal Giappone, dove c'è una folta schiera di amanti del RPI (Rock Progressivo Italiano), dagli USA e da tutta l'Europa.
Come qualcuno ebbe a dire qualche tempo fa, è una delle rarissime isole felici in un mare di colpi bassi, sotterfugi e scortesie, sempre presenti in questi ambiti.
Con la collaborazione delle istituzioni e principalmente con la benevolenza degli sponsor, sempre pronti a gettare il cuore oltre l'ostacolo anche in tempi bui come questi, il 2 Days Prog+1 è una perla di rara bellezza, un appuntamento al quale non si può rinunciare!
Anche perchè, attraverso i social network, TUTTI noi appassionati contribuiamo alla sua diffusione ed alla buona riuscita della manifestazione.
Ci sentiamo così tanto partecipi che, a distanza di meno di una settimana dalla fine del festival, stiamo già dando, all'organizzatore Alberto Temporelli (cui vanno sempre i nostri infiniti ringraziamenti per la dedizione e la passione che mette ogni volta), indicazioni e suggerimenti (forse anche sognando un pò!) per le band che vorremmo vedere calcare il palco nel 2015!
Se questo non è amore spiegatemi cos'è!
4 commenti:
Bravo Enzo!
Mi piace chi commenta senza dover per forza essere sempre piacione. Mi hai distrutto metà delle band, ma va bene, sono contento in particolare di una cosa: l'importante è esserci, poi si può dire bene o male, ed è proprio il fatto che uno partecipa che da il diritto di parlare!
Grazie per le belle parole sulla location, noi c'è la mettiamo tutta, lo sai. Qualcuno mi ha chiesto cosa faccio perché a Veruno ci sia il sole in questi tempi di pioggia. Nulla di particolare, guardo in sù e sorrido. Un sorriso vale molto più della pioggia!
Sei un grandissimo Alberto!
Ti stimiamo e ti apprezziamo per tutto quello che fai!
Ma...sono stato davvero così "cattivo"?
Non mi sembrava! :-)
Un abbraccio fortissimo!
La tua introduzione, la spiegazione di COSA sia Veruno per noi che ci veniamo ogni anno, rasentano la perfezione: hai scritto ciò che penso anch'io, soprattutto riguardo all'atmosfera che si respira.
Riguardo ai commenti sulle band, come disse un "colto" calciatore degli anni 90, sono pienamente d'accordo....a metà!
Grazie Fabio!
E' sempre un piacere ricevere complimenti e scambiarsi le opinioni!
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