domenica 14 settembre 2014

Turning Point Albums - Prima parte

Ciao a chi mi legge!

Da un pò di tempo sui social network sono di moda le classifiche: i 10 libri più belli, i 10 dischi da portare su un'isola deserta (sfido poi chiunque riuscire ad ascoltarli!), i 10 singoli più amati, i 10 aforismi più significativi, etc.

Coloro che mi frequentano su Facebook tendono a non coinvolgermi in questi giochi: sanno che spezzerei inevitabilmente la catena, perchè queste cose mi annoiano e soprattutto non mi va di coinvolgere a mia volta persone che potrebbero sentirsi annoiate.

Però recentemente tutte queste "catene di S. Antonio"  mi hanno indotto alla seguente riflessione: 

Quali sono stati gli album che mi hanno provocato un benefico shock, mi hanno indotto a mutare la mia direzione musicale o mi hanno aperto nuovi orizzonti?

Credo che ciascuno di noi, appassionati di musica, abbia avuto momenti di transizione, periodi in cui s'è accorto che c'era dell'altro da ascoltare, approfondire e conoscere (per i pigri spocchiosi del prog questo ora è arabo, ma a suo tempo è loro servito per conoscere proprio il prog!)
Ovviamente non proporrò mai su Facebook una catena del genere, ma mi fa piacere condividere con coloro che vorranno seguirmi i miei TPA (Turning Point Albums) in ordine strettamente cronologico (pertanto inevitabilmente non ci saranno soltanto album di prog) e nel contempo vi racconterò, come al solito, qualcosa di mio, sperando di non annoiarvi!

Mark, Don & Mel dei Grand Funk Railroad mi folgorò ai tempi delle scuole medie, quando il mio mondo musicale era principalmente popolato da musica da ballo (James Brown, Joe Tex, The Incredible Bongo Band, etc.) e cantanti melodici italiani.
Era capitato per caso in una busta di LP che un mio amico aveva ricevuto in dono dallo zio, che aveva un negozio di dischi, o forse lo zio glie l'aveva "appioppato" perchè non riusciva a venderlo.

Passare dall'ascolto di 'Mi...ti...Amo' di Marcella ai due brani che aprivano questa raccolta fu DECISAMENTE uno shock, non trovate?









Il secondo brano, in particolare, mi impressionò per l'intro psichedelica, per la chitarra acida e con quel suono allora per me così strano, per il giro di basso, per il drumming e soprattutto per il finale con il bimbo che piange. Prima di allora non avevo mai sentito niente di simile!
Per tutta la mia vita non è esistita (e mai esisterà) altra 'Paranoid' che questa. Non me ne vogliano gli estimatori dei Black Sabbath, autori di un brano omonimo!

Fu così che questo piccolo, riccioluto (eh, si! Oggi faticate a crederci, ma ero pieno di riccioli ribelli!) e rotondo ragazzino entrò repentinamente nel mondo dell'Hard Rock. Comprendo che molti di voi potranno fare confronti con altri miti del genere, ma vi sto parlando di "svolte musicali"... e questa fu la prima!
Allora gli approfondimenti non erano semplici come ora e impiegai un pò di tempo per conoscerli meglio. Ancora oggi sono contento di averlo fatto!


Verso la fine delle scuole medie ci sentivamo grandi ed incominciammo ad organizzare le famose "feste" in casa, dove uno di noi, a turno, metteva i 45 giri, di cui ciascuno portava i suoi, e gli altri ballavano. Inutile dire che trascorrevo la maggior parte del mio tempo vicino al giradischi, rapito dalla moltitudine di 45 giri che potevo maneggiare.
Non che non m'interessassero le ragazzine, ma anche la scelta di un bel brano aveva il suo peso per fare colpo!
In quel periodo per ballare "i lenti" mettevamo spesso 'Giochi di Bimba' de Le Orme. Siccome mi piaceva anche il lato B 'Figure di Cartone' decisi di acquistare l'LP (Uomo di Pezza).
Fino ad allora avevo acquistato un solo album, I Gotcha di Joe Tex, mentre i GFR erano su una musicassetta.
Allora, ve lo assicuro, non era tanto semplice arricchire la propria discoteca e le proprie conoscenze in campo musicale.




Quando giunsi al negozio di dischi (D'Avenia, al Vomero) con le mie sudate 3000 lire, mi diedero l'LP la cui copertina vedete di fianco ed io ero convinto di trovarvi i brani che conoscevo!

Fin dalla prima volta che lo posi sul piatto non m'è mai più interessato che non vi fossero, tanto ne fui catturato!

Quando Le Orme sono venuti all'Afrakà, pochi anni fa, ed hanno suonato tutto l'album, HO VOLUTO andare dietro il palco a ringraziarli personalmente per avermi aperto le porte al genere musicale che mi avrebbe accompagnato per tutta la vita (e lo farà fino alla fine dei miei giorni!): il Progressive Rock, a cui questo blog è amorevolmente dedicato.

Vi ripropongo il brano che mimavo con forza, fino allo sfinimento, quando girava sul piatto (e vi assicuro che mi emoziono ancora adesso all'ascolto!).






Questa è stata la seconda "svolta musicale", molto decisa, della mia vita.
La ricca struttura dei brani, la solennità e il pathos che sprigionano la musica, e l'alternarsi delle vicende dei due "pianeti in armonia" mi stregò a tal punto che non riuscii ad ascoltare più nient'altro per un lungo periodo di tempo!
... e mi ha stregato a tal punto che il Prog è la musica che è strettamente in sintonia con la mia anima musicale!

Come aneddoto triste posso dirvi che non ho più questo LP, devo accontentarmi del CD.
Quando lo prestai ad un tipo di nome Arturo N., che non dimenticherò mai per questo, me lo rese con il lato B tutto graffiato, credo con una matita, ed io, allora un pò impacciato e timido, non ebbi il coraggio di dirgli che avrebbe dovuto ripagarmelo, anche perchè in precedenza avevo contribuito a perdere il suo E Pluribus Funk per una disattenzione.
Gettai via la mia copia inascoltabile qualche anno dopo il matrimonio, quando acquistai il CD.

Nel breve volgere di un paio d'anni la Musica, fino ad allora da me considerata un bel divertimento, cominciò a divenire un'esigenza quasi fisica.

Per ora mi fermo qui.
Come al solito mi farebbe piacere sapere se questo post vi ha annoiato o vi interessa conoscere gli altri 11 album che hanno, in qualche modo, mutato ed arricchito i miei orientamenti musicali, sia come ascoltatore che come musicista amatoriale.

Alla prossima!

1 commento:

Zia Mildred ha detto...

E' bello scoprire le persone attraverso l'intimità della musica.