sabato 11 giugno 2011

Standards Prog... esistono?

La Wikipedia cita testualmente: "Uno standard è una norma accettata, un modello di riferimento a cui ci si uniforma affinchè sia ripetuto successivamente".

Forse i più giovani non sapranno che il nome dei grandi magazzini STANDA derivava proprio da "standard". In quei magazzini tutto ciò che si vendeva era prodotto in serie (e per questo a prezzi più accessibili).

In musica, in genere, lo standard si associa alla musica jazz ed è solitamente un brano creato da un musicista  e suonato e interpretato da altri musicisti, in forme spesso aventi una struttura di base fissa, sulla quale i solisti prima eseguono il tema e poi improvvisano assoli per uno o più giri ciascuno. In genere il brano termina con una reprise del tema e un finale.

A differenza di quanto spesso riportato, lo standard non è semplicemente un brano famoso, ma un brano "di riferimento", cioè dotato di alcune caratteristiche che valgono la pena di essere studiate e metabolizzate per poter migliorare il proprio bagaglio tecnico/musicale.
Così per esempio, a mio modo di vedere, Hello Dolly di  Louis Armstrong può essere considerato un evergreen, ma non uno standard, mentre sicuramente Cantaloupe Island di Herbie Hancock è uno standard ma non precisamente un evergreen.
Ciononostante ci sono molti casi in cui lo standard e l'evergreen sono un tutt'uno, come nel caso di All the things you are di Jerome Kern, suonata e cantata da tutti, compresi Frank Sinatra e Barbra Streisand.

Parafrasando il povero Ivan Graziani potreste dire: "Si ma...Tutto questo cosa c'entra con il Prog Rock"?
Apparentemente poco, perchè in questo settore musicale, fino a qualche tempo fa, i musicisti non si scambiavano volentieri i brani fra loro e l'esecuzione di altri era più spesso una cover e non una reinterpretazione del brano.

La differenza fra standard e cover sta proprio nel fatto che il primo è soggetto a reinterpretazione e talvolta anche modifica della struttura e della velocità di esecuzione, mentre la seconda è quasi sempre una riproduzione il più fedele possibile dell'originale, pertanto priva di qualsiasi spunto creativo. Inoltre la cover è quasi sempre un brano evergreen.

Fino a qualche tempo fa...





Come potete notare questa è propriamente una cover. Non ci sono rilevanti variazioni rispetto all'originale.





Invece questa può essere considerata l'esecuzione personalizzata di uno standard, in quanto ne è stata mantenuta la struttura di base, ma vi sono state apportate significative variazioni che in qualche modo ne caratterizzano l'esecutore.

Per quanto possa sembrare incredibile tra le migliori coverbands di progressive rock ci sono quei caciaroni ipertecnicizzati dei Dream Theater: hanno riproposto in modo pressocchè perfetto albums interi dei Pink Floyd, brani dei Kansas, Genesis, Marillion, etc.

Ma secondo voi... quali potrebbero essere gli Standards Prog?
Quali brani potrebbero essere insigniti di tale fantastica onoreficenza?
E soprattutto... vista la definizione di standard... per quale motivo?

Ora potrebbero scatenarsi orde di progger indemoniati, ciascuno con la sua personale tracklist e le sue motivazioni. Sarebbe divertente poterle osservare tutte (e in ogni caso se me le postate la discussione è apertissima!)...

Io vado ad elencarvi la mia personalissima top ten di tracklist di standards, tentando come al solito di farvi partecipi delle mie valutazioni tecnico/emotive.
Coloro che mi seguono con maggior frequenza avranno già visto citati alcuni di loro nei miei precedenti post.
Vi assicuro che, se ci ragionate su, non ci sono tantissimi altri brani che possono presenziare in questa lista!


Track 01: 21st Century Schizoid Man - King Crimson





Come mi è capitato di dire già in passato, secondo me questo brano è il manifesto del Progressive Rock.
Notate quanto ci sia di delirante, sorprendente e innovativo ancora oggi, a distanza di 42 anni dalla sua pubblicazione!
L'esplosione con cui si apre il brano mette immediatamente in vibrazione tutti i nervi del corpo, gli intermezzi vocali filtrati, il sax in sincrono con la chitarra nei riff (successivamente Steve Hackett riprenderà questa tecnica e la farà sua), l'incredibile drumming di Michael Giles, con tutti quei contrappunti ora sul hi-hat, ora sui piatti, sul rullante e sui tom, la chitarra disperata di Fripp che miagola e urla all'impazzata, il basso di Lake che sottolinea tutte le parti, gli interludi sincopati e in sincrono perfetto (ripresi poi da moltissimi altri musicisti, probabilmente folgorati dall'evento del primo ascolto), i pianissimo alternati ai fortissimo, il finale isterico e a tratti cacofonico, contribuiscono a rendere questo brano unico nel suo genere per ricchezza di idee, impatto e difficoltà di esecuzione.
Merita sicuramente di essere il primo della lista!

Qualora voleste approfondire l'argomento King Crimson vi riporto il link:
http://proglessons.blogspot.com/2010/11/i-king-crimson.html



Track 02: The Fountain of Salmacis - Genesis






In questo brano, di cui peraltro ho già parlato diffusamente nel post dedicato all'amore nel Prog, c'è tutto quello di cui uno standard necessita: innovazione, feeling, tecnica, ardore interpretativo, sviluppo armonico e melodico di alto livello.

Vi allego il link:
http://proglessons.blogspot.com/2011/04/lamore-ai-tempi-del-prog.html




Track 03: The Runaway - Gentle Giant









Sebbene i GG avessero già prodotto alcuni albums di elevatissimo valore, l'assestamento della formazione permise loro di realizzare In a Glass House con la piena consapevolezza dei loro mezzi.
A parte l'intro di incredibile efficacia, con quel suono di vetri infranti che poi diventa ritmico, il crescendo delle tastiere e il micidiale attacco, che nel vinile parte prima da un solo lato e poi esplode in tutta la potenza del suono stereofonico (purtroppo nel CD qualche balordo tecnico del suono ha ritenuto che fosse un difetto e l'ha uniformato... si è perso così un impatto emotivo fortissimo!), il brano ha una ritmica pulsante, inusuale...e giustamente parla di un evaso in fuga!
Ma la parte che secondo me ha quel tocco di classe in più è il solo di vibrafono, che è uno dei più belli che abbia mai sentito!

Se vi interessano i Gentle Giant non avete che da clickare...
http://proglessons.blogspot.com/2010/12/i-gentle-giant.html






Track 04: Shine On You Crazy Diamond - Pink Floyd






Le quattro note che hanno cambiato la musica!
Ma questo brano non è soltanto questo...
Provate a prestare attenzione all'intro di tastiere... non è soltanto un accordo che si protrae per un tempo lunghissimo. Sotto si sentono degli effetti pulsanti che fanno venire alla mente lampi di luce, flash di immagini della memoria e in ogni caso la netta sensazione che ciò che sta per incominciare non sarà per niente allegro e rilassante.
Il brano è permeato tutto di tristezza e malinconia e lo si comprende già dall'inizio. Prima ancora di sentire quei quattro rintocchi che ci immergono definitivamente nell'atmosfera.
"Ricordo che quando eri giovane brillavi come il sole
brilla ancora pazzo diamante!"
E ascoltate Gilmour con quanto ardore sottolinea con la sua chitarra dai toni blues tutto il malessere che traspare dalla musica e dai testi.

Recentemente ho letto un libro, regalatomi dalle mie figliole, che narra la storia dei Pink Floyd attraverso testimonianze e interventi (inventati dall'autore, ma tutto sommato con una parvenza di verosimiglianza) di personaggi realmente esistiti, e di quanto questi fossero rimasti legati per tutta la loro esistenza al fantasma (vivo o morto) di Syd Barrett. C'è da crederci se l'album a lui dedicato è così intenso, straziante e rassegnato al tempo stesso.

Per coloro che si sono persi il mio post sui miti del Rock psichedelico, ecco il link:
http://proglessons.blogspot.com/2010/12/i-pink-floyd.html






Track 05: Close to the Edge - Yes







Di questo brano ho parlato nel mio recente post sugli Yes:
http://proglessons.blogspot.com/2011/06/gli-yes.html


Perchè lo considero uno Standard Prog? Perchè ha dentro tutti i dettami del Prog delle origini: è una suite che comprende: solennità, ritmiche complesse, assoli splendidi, interludi delicatissimi, sonorità tanto caratteristiche da divenire successivamente una specie di marchio di fabbrica, un cantante che fa accapponare la pelle con la sua voce e tutto il resto. Vi sembra poco? A me no!




Track 06: Firth of Fifth - Genesis




Ci crederete o no, ma a quel tempo molti maestri di pianoforte furono esortati dai loro studenti ad ascoltare l'inizio di questo brano e alla fine la domanda era sempre la stessa: "Me lo insegna?"


Firth of Fifth è particolare già dal titolo: un gioco di parole (tanto cari a Gabriel) che trae spunto dal Firth of Forth, che è la profonda insenatura su cui si affaccia Edinburgo. Forth si pronuncia quasi come Fourth che significa "quarto", così come Fifth significa "quinto", pertanto tutte le traduzioni assolutamente pretestuose che riportavano qualcosa come "Cinquanta per cento" o "Il quinto Fiordo" sono assolutamente prive di fondamento.

L'intro classicheggiante, con il solo pianoforte, e il fantastico impatto emotivo che si prova quando il brano parte in tutto lo splendore e la profondità della voce di Peter, con tutti gli strumenti a sorreggerlo e a sottolinearne la maestosità, quegli intermezzi soft e le reprise poderose preludono soltanto alla parte fondamentale del brano, quella che la rende un indiscutibile standard prog.

Quando Gabriel soffia nel flauto con dolcezza, il nostro animo si placa e si appoggia sulle onde tranquille della musica, che si trasforma in un intermezzo di pianoforte fino a volare sul crescendo che esplode nel mitico, storico, ineguagliabile, prorompente e perfetto assolo di chitarra di Steve Hackett!
Ma ascoltate anche tutto il resto del gruppo come contribuisce a rendere questo momento pieno, magico e irripetibile con il tappeto di tastiere, gli interventi di batteria e tutto il resto!

E quando si giunge sul finale:
"Now as the river dissolves in sea
so Neptune has claimed another soul"
l'emozione è tangibile perchè la voce di Gabriel è piena, forte e imperiosa ed è quasi con una punta di rammarico che accettiamo il termine del brano:
"Le sabbie del tempo furono erose
dal fiume dal cambiamento costante" 
e il piano di Banks che ci conduce fuori da questa magia.

Se non è Standard Prog questo...

Track 07: Starless - King Crimson







Ho dedicato a questo brano un post intero!

Eccovi il link:
http://proglessons.blogspot.com/2010/12/starless-la-disperata-constatazione-del.html




Track 08: Echoes - Pink Floyd






Anche questo brano è stato citato nel post sul gruppo.
A completamento posso soltanto riportare che l'emozione che ho provato quando l'ho suonato con un gruppo di giovani musicisti è stata davvero fortissima!
Primo, perchè io ero "il grande vecchio", colui che era depositario del "verbo", e poi perchè la suonavano davvero bene e mi sentii un pò Nick anch'io...
Peccato non avere neanche l'1% del suo conto in banca!




Track 09: Heart of the Sunrise - Yes







Anche di questo brano abbiamo già parlato e vi rimando al post sugli Yes.







Track 10: On Reflection - Gentle Giant





In questo brano sono fondamentali due momenti: la prima parte, tutta cantata "a cappella", con le voci che si inseguono fra loro in maniera perfetta (non solo in studio, anche Live!), ognuna con tonalità via via decrescente e NESSUNA in "ostinato"!
Per intenderci, è relativamente più semplice eseguire un "ostinato" (cioè una frase che si ripete sempre uguale),  concentrandosi essenzialmente sulla propria parte, piuttosto che una sorta di "fuga" dove noterete che è indispensabile seguire perfettamente le parti degli altri per non uscire fuori tempo!
E' una prova della grande dimestichezza che i GG avevano con questo tipo di soluzioni, già mostrata in altri brani (Knots su tutti).
Ma la cosa ancor più eccezionale, che differenzia questo brano dagli altri, è che, dopo l'intermezzo "nostalgico", dove viene ripetuta la medesima frase per ben 10 volte (quasi come fosse una lamentazione funebre ):
I'll remember the good things how can you forget all the years That we shared in our way: Things were changing my life, taking your place in my life and Our time drifting away

Entrano finalmente gli strumenti, uno ad uno, eseguendo le stesse parti prima eseguite "a cappella", pertanto intrecciandosi e rincorrendosi fra loro fino al poderoso attacco di batteria che ci porta al termine del brano.
Dove lo trovate un brano così coinvolgente per ritmica, tecnica e stile?


Eccoci giunti al termine di questo enorme post.

Comprenderete che alcune mie considerazioni prendono spunto dalla grande emozione che provo ascoltando questi brani, altre dal fatto che sono un musicista amatoriale, pertanto ne intravedo anche gli aspetti più "strumentali".
Il sogno della mia vita (da musicista amatoriale) era quello di mettere su una band che avesse, come me, voglia di "montare" questi dieci brani (più qualche altro, ovviamente).
Indipendentemente dalla complessità tecnica di alcuni di loro, che probabilmente in taluni casi ci avrebbe obbligato alla resa incondizionata, ho già tentato di trasmettervi quanto sia emozionante poterli suonare e sentire che "girano bene".
Da giovane non comprendevo l'irrealizzabilità di questo sogno, oggi si: se allora era difficile trovare altri quattro "pazzi" come me, che volessero cimentarsi con siffatte opere d'arte, oggi è virtualmente impossibile, vista l'età che avanza!

Noterete che mancano all'appello grandi gruppi RPI come Banco (Dopo... Niente più è lo Stesso), PFM (Impressioni di Settembre) e Le Orme (Sospesi nell'Incredibile).
Così come mancano gli Emerson Lake & Palmer (Tank o Take a Pebble), i Van Der Graaf, davvero troppo outsider, e qualcun altro.
Tutti questi meriterebbero a pieno titolo di presenziare... e in realtà ci sono, ma non fra i miei primi 10!


Infine avrete notato che non c'è niente di attuale...
Non si rammarichino i più giovani!
In realtà forse avrei potuto inserire in scaletta qualcosa dei Porcupine Tree, magari Even Less...


Per poter diventare uno standard  un brano deve avere la giusta dose di innovazione, pregevolezza stilistica, fascino e feeling... e se è possibile trovare nel prog moderno le ultime tre caratteristiche, la prima immagino che rimarrà, almeno per il momento, un pò latitante!

Qualsiasi commento è ben accolto, anche se aveste voglia di lapidarmi!

4 commenti:

Gianluca Petri ha detto...

Ciao Enzo,
vediamo se ho capito....
rispetto a Shine On You (da te citata), ti propongo la rivistazione di questo "standard" fatta dai Riverside solo "live" (mai in studio) ed apparsa sul loro unico live ufficiale "reality dream". Il pezzo si chiama "Back To The River" e questa e' la versione al Paradiso di Amsterdam. Il pezzo e' tutto rivisitato, mantenendo il "groove" originale e solo ad un certo punto ripropongono - come nel jazz - il tema principale. Solo che invece di riproporlo alla fine, lo ripropongono a meta':

http://www.youtube.com/watch?v=yy-58kFlzEQ

Il Progpromoter ha detto...

Splendidi i Riverside!
Sono sempre uplevel!

Però questo io lo considero più un medley... solo che in parte hai centrato l'argomento, perchè l'esecuzione che fanno all'interno del brano di "Shine On..." è personale, per cui prendono quello che noi abbiamo considerato "standard prog" e ne eseguono una versione secondo il loro modo di "sentire" il brano!

Secondo me i Riverside danno dei punti a moltissimi gruppi della scena attuale!

Mi stai facendo venire voglia di elaborare un post sul prog "nowadays"!!!
Chissà....

Ti abbraccio e ci vediamo presto!

Pino "RhumOnTheTable" ha detto...

A mio modestissimo parere Back to the River non è una vera e propria rivisitazione di Shine On You, ma una citazione, un grande omaggio, incastonato nel brano musicale.
E cmq, attualmente i Riverside non si battono (molto molto IMHO) :-))
Sarebbe bello infatti leggere tue disquisizioni sulle proposte prog attuali o recenti.
Un saluto e grazie del post! ;)

Il Progpromoter ha detto...

Ciao Pino.

Concordo... è una citazione di rilievo.
Probabilmente anche loro ritengono "Shine On..." uno standard e ne prendono ispirazione e spunto!

Come vedete si giunge sempre alla conclusione che un certo numero di brani è "infisso" nei cuori e nelle teste di ognuno di noi che segue questo discorso musicale e pertanto, di tanto in tanto, viene fuori il bisogno di render loro omaggio in qualche modo.