domenica 11 settembre 2011

La "Gong Dinasty" - part 1


Gong
I Gong sono la manifestazione tangibile di quanto la casualità regoli le nostre vite... oppure di quanto si sia inconsciamente desiderosi di qualcosa, per cui le nostre energie, anche inconsapevolmente, sono impiegate in quella direzione e generano gli eventi che consideriamo 'casuali'. 
Delle due l'una...

Daevid Allen, musicista originario di Melbourne e al tempo residente in Inghilterra, era in procinto di tornare dalla Francia dopo un tour trionfale, insieme con i suoi Soft Machine,  ma fu bloccato a Dover per irregolarità dei documenti e dovette ritornare a Parigi.
Qui conobbe Gilli Smyth, professoressa alla Sorbona, e con lei diede vita al primo nucleo dei Gong.

In realtà inizialmente i Gong, come i King Crimson, erano un progetto musicale nell'ambito del quale si avvicendavano diversi musicisti i cui fattori comuni erano l'anticonformismo e la grande voglia di cimentarsi musicalmente in qualcosa di nuovo. Gilli e Daevid furono persino considerati elementi pericolosi e costretti a trasferirsi a Maiorca, dove conobbero Didier Malherbe, sassofonista poi divenuto storico del gruppo, che allora viveva in una grotta!
Soltanto a partire da Flying Teapot si ebbe una maggiore stabilità dei componenti del gruppo, ma rimasero presenti gli interventi 'esterni'. Da tener presente che in origine, nelle note di copertina, i musicisti venivano elencati con pseudonimi, nomignoli o riferimenti alla mitologia Gong, pertanto non era facile stabilire chi fossero in realtà. Soltanto dopo un pò di tempo si riuscì a comporre il mosaico!

Ovviamente alla base di tutto c'era la visonaria mitologia del Pianeta Gong, dove gli Octave Doctors regolavano e modificavano le vite dei terrestri attraverso le onde musicali.
Durante tutta la famosa trilogia, che parte dall'album The Flying Teapot e termina con lo stratosferico You, la musica è ricca di effetti space, glissando di chitarra (tecnica mutuata da Syd Barrett), bisbiglii sussurrati e urlati (tecnica inventata dalla Smyth che lei stessa chiamò space whispers), ritmiche forsennate e assoli jazz e rock oriented.





Ecco... in questo brano ci sono tutte le caratteristiche che ho citato prima!
Splendidi assoli di sax, ritmiche sostenute, bisbiglii e quel lungo finale sorprendente con percussioni e batteria! Erano tutti musicisti di alto livello e non facevano fatica a dimostrarlo.

Nel breve spazio di soli 3 album (4 se vogliamo includere anche Camembert Electrique, uscito prima della trilogiai Gong furono in grado di creare uno stile di musica così particolare da non poter essere mai più imitato.
Perfino gli Ozric Tentacles, da tutti riconosciuti fra i più ispirati emuli dei Gong, non sono riusciti a restituire l'ambientazione musicale originaria, così ricca di magia, esoterismo e sensualità... come si evidenzia nel prossimo brano, caratterizzato da una lunga intro space, a cui si sostituisce una ritmica soft su cui si appoggiano le chitarre liquide di Allen e Steve Hillage, con quell'effetto feedback così suggestivo!





A mio modo di vedere i Gong crebbero musicalmente nel corso della trilogia.
Infatti You, che è l'album che ci conduce al termine dell'avventura di Zero the Hero, sebbene anch'esso permeato di humor e qualche divertissment, ha un sound più maturo e tutti i musicisti si esprimono con maggiore efficacia.





Prestate attenzione in apertura agli space whispers di Gilli su quel tappeto di suoni spaziali.... che magia!
E quel pattern di basso che sale fino al lungo, sorprendente ed efficacissimo attacco di batteria del compianto Pierre Moerlen... ne sentirete pochi con questo gusto musicale!

E quando urla "Everyhwere" (che sensualità!) e parte l'assolo di Didier Malherbe sale un brivido lungo la schiena, non è vero?

Al minuto 7.00 si fa vivo Daevid con i suoi glissando, per poi lasciare il posto alla chitarra di Hilage, sul tappeto sonoro di tastiere, effetti speciali, vibrafono e il basso continuo e incisivo di Mike Howlett, che sale di tonalità fino a giungere all'improvviso break finale. Eccezionale davvero!

You dovrei proporvelo praticamente per intero, tanto è denso di ottima musica ispirata, visionaria, corposa ed intensa emotivamente!





I-AO ZA-I ZA-O MA-I MA-O TA-I TA-O NOW 
è il glorious Om riff che invoca sessualità, istinto materno e potenza della luce.
Anche in questo caso l'intro e l'attacco sono micidiali, poi il brano prosegue con quel giro di basso potente e solenne e sopra il sax e le chitarre in un susseguirsi di forti emozioni e incastri sonori!

Termino questa prima parte con l'ultimo estratto da questo album eccezionale che non posso evitare di inserire per la sua ambientazione eterea, spaziale e intimista al tempo stesso.





In questo caso abbiamo un continuo crescendo, che parte da eterei effetti spaziali, fino a giungere allo splendido assolo di Malherbe, che si alterna fra sax e flauto e ci porta al termine di questo magico brano.

Come spesso citato per altre band, anche in questo caso, questi erano gli unici veri Gong. Tutte le altre formazioni precedenti e successive, compreso quelle guidate dallo stesso Allen, non sono mai riuscite a riproporre la stessa musica ispirata e visionaria.


Questo non significa che il resto fosse tutto da buttar via...
Ma, se avrete voglia di seguirmi, ne parleremo al prossimo post!


Ciao!